Tra le continue aperture e chiusure della Cina alle prese ancora con la politica 0 contagi da Covid-19 si è svolta  la fiera China food and Beverage Expo, comunemente chiamata "Fiera di Chengdu". Arrivata alla 106° edizione rappresenta una delle fiere più importanti che si svolgono nel paese del Dragone, la nostra General Manager di base a Shanghai ha avuto modo di visitarla e ci ha raccontato come è andata.

Generalmente viene svolta in due edizioni: primaverile ed invernale, quest'anno, per ragioni appunto di emergenza sanitaria, si è deciso, in mezzo a non poche polemiche, per la sola edizione autunnale. 

La fiera, di endorsment completamente statale, ha una programmazione complessa: tre giorni si svolgono all'interno di uno stabilimento, cinque giorni negli hotel limitrofi, tradizionalmente il vino ricopre una parte più "marginale" della fiera, molto spazio viene dedicato al settore Beverage in generale ed in particolare Baiju, bevanda tradizionalmente cinese. 

Molte  le novità di questa edizione, su tutte l'assenza della suddivisione hotel/stabilimento, tutta la fiera infatti è stata concentrata all'interno dello stesso spazio, questo ha aiutato a convertire tutti gli accessi e a garantire maggiore affluenza; ma non solo, da quest'anno il vino ha avuto uno spazio interamente dedicato, a dimostrazione del sempre crescente interesse di questo prodotto verso la popolazione cinese. Molti i produttori interni, importante come sempre la parte italiana, anche se si è registrata un importante calo della partecipazione.

In generale la sensazione è che, se si fosse aspettato un momento migliore la fiera, con queste importanti novità avrebbe potuto essere un momento di slancio e ripartenza per un paese che negli ultimi anni ha dovuto affrontare diverse difficoltà. Nonostante la situazione l'affluenza però è stata soddisfacente e ha portato una ventata di aria fresca in un settore che ha voglia e possibilità di tornare ad emergere!