In Cina, la navigazione web avviene in modo molto diverso rispetto a quanto accade in  occidente.

La Cina vanta il più complesso sistema di firewall al mondo, con una stretta rete di censura che blocca tutti i siti che non sono registrati o ritenuti in linea con il governo, in particolare Google e i principali social network come Facebook, Instagram, WhatsApp e YouTube.

Il problema non riguarda solo i grandi nomi della rete: anche il server email e il sito web di un’azienda potrebbero essere bloccati.

 

L’ottava regola del decalogo del mercato cinese è utilizzare una VPN.

VPN significa Virtual Private Network ed è una connessione protetta e crittografata tra un computer e un server di computer all'estero.

Quando si utilizza Internet, tutto il traffico dati viene instradato attraverso il server VPN, simulando così la presenza dell’utente in un altro Paese.

Il firewall del governo in Cina può solo vedere che l’utente è connesso al server VPN, ma non può sapere quali siti web sta visitando o quali file sta scaricando (a meno che non riescano a decifrarne la crittografia).

Ciò consente di accedere a siti web bloccati e soprattutto ai server email e ai siti web che altrimenti sarebbero inaccessibili, rendendo il business estremamente complesso, soprattutto in trasferta.

 

È bene sapere che il governo ha dichiarato l’uso delle VPN come illegale, multando diverse aziende che ne facevano uso in ufficio.

Nonostante ciò, le VPN esistono ancora e sono ampiamente utilizzate dalle aziende e dai privati. Il motivo di fondo è che di fatto le VPN sono necessarie per lavorare in Cina, soprattutto per le aziende straniere. Quindi, come spesso succede, le VPN ricadono in una zona grigia e sono tollerate se utilizzate da stranieri. Consigliamo di utilizzare VPN dedicate alle connessioni in Cina che sono specializzate a “combattere” contro il firewall.